CHIESA DI SANTA MARIA - SANTUARIO DELLA MADONNA DEL CIELO

Corso Appio Claudio

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Camminando su Corso Appio Claudio – Decumanus Maximus (strada principale), l’antica strada lastricata romana che collega il complesso dei Caetani con il foro in Piazza della Repubblica – si arriva alla Chiesa di Santa Maria. Dopo il castello è senz’altro il monumento più caro alla città. La ragione è semplice: è situata nel cuore del centro storico, dove da sempre si svolge la vita del paese. E’ una delle presenze architettoniche più significative non solo di Fondi, ma di tutto il sud pontino e ha da poco festeggiato il suo 500° compleanno. Fu voluta fortemente da Onorato II Caetani, che si fece eternare nella statua della lunetta sul portale d’ingresso, insieme con S. Caterina d’Alessandria e la Madonna con il Bambino. Il portale centrale è di stile classico, con stipiti e architrave di marmo bianco finemente scolpiti con motivi floreali e con gli stemmi dei Gaetani d’Aragona. Architettonicamente è l’ultima testimonianza di una contea che di lì a poco avrebbe subito i duri colpi dei pirati Saraceni, ma soprattutto della malaria e dell’incuria dei feudatari. L’imponenza architettonica della struttura è messa in rilievo da una larga scalinata e da un falso podio. È questo un primo riferimento alle origini della città, dove all’epoca i templi sorgevano appunto su un podio ed erano accessibili mediante scalinate. La civiltà romana è esemplificata nel campanile che scavalca via Onorato II. La base della torre campanara è un fornice, l’elemento architettonico tipicamente romano. Dall’epigrafe collocata in alto a sinistra del portale principale si evince che il tempio dedicato alla Beata Vergine Maria fu eretto a proprie spese dal conte di Fondi Onorato II Gaetani d’Aragona nel 1490. Sulla stessa area sorgeva una chiesa molto modesta, completamente distrutta per far luogo alla Collegiata a croce latina con 6 ingressi (3 principali e 3 secondari). L’interno presenta tre ampie navate, divise da pilastri in pietra locale e quadrati. Al di là del transetto si aprono tre absidi, abbellite da cornici e da costoloni in pietra piperina. Addossati ai due pilastri finali si ergono due pulpiti gemelli, semplici ma d’impatto. L’altare interamente di marmo era del 1507. Il pavimento fu ristrutturato nel 1990 per volere del parroco don Giulio Peppe. Nel passato, dal pavimento dell’abside si approdava alla sottostante cripta riservata al clero defunto. Ora l’accesso è chiuso da una lastra marmorea rettangolare, sul cui piano è scolpita in bassorilievo la figura di un vescovo vestito con i paramenti rituali del XV sec., calice in mano, disteso sul letto di morte e col capo poggiato su un cuscino. Vero capolavoro è, poi, il Tabernacolo nel transetto di sinistra. La chiesa di S. Maria Assunta custodisce inoltre una veneratissima statua lignea della Madonna del Cielo, di scuola barocca napoletana. Realizzata nel 1613 da G.B. Amato, fu ricavata da un tronco di ulivo e poi dorata. Molti sono i presagi che le sono stati attribuiti. Viene portata in processione ogni 25 anni o in casi eccezionali. La Collegiata, infine, conserva capolavori pittorici che testimoniano la vivacità artistica della città nei secoli: un polittico raffigurante una Natività, dipinto tra il 1460 ed il 1470 da Giovanni da Gaeta, ed una Pietà - databile allo stesso periodo - realizzata dal medesimo artista.