La Giudea

Via Olmo Perino, 1

Il quartiere dell’Olmo Perino fu sede per lunghi secoli di una comunità ebraica stanziatasi nella città prima dell’avvento del Cristianesimo.
L’assoluta mancanza di chiese o di tracce di edifici sacri cristiani nel quartiere è una delle testimonianze più reali dell’antichità della comunità ebraica a Fondi. Presenza che, nei secoli, venne rispettata.
Infatti le due comunità erano talmente integrate che nessun elemento lascia pensare a intolleranze o persecuzioni.
Caratteristica importante dell’insediamento abitativo denominato “La Giudea” sono le scale esterne delle abitazioni, tutte rivolte verso un comune punto: la Sinagoga.
L’edificio è stato riconosciuto quale luogo di culto e di scuola dal professore Elio Toaff, rabbino capo di Roma, e da altri studiosi, che sul portale di sinistra hanno trovato il segno inconfondibile della “mezzuzah”: scheggiatura nella quale si appendeva il rotolino delle preghiere di benvenuto nella casa.
La Sinagoga era anche il centro politico, amministrativo e culturale della comunità. Il quartiere viveva una sua vita autonoma, mantenendo religione, tradizione, usi e costumi propri.
Molto probabilmente sono stati gli Ebrei a coltivare per primi l’arancio nella piana di Fondi. 
L’attività più fiorente all’epoca dell’insediamento ebraico era quella artigianale, in primis la lavorazione della stoffa. 
Laboratori tessili sono senz’altro gli ambienti al pian terreno che ancora si notano all’interno del cortiletto della “Giudea”.
Gli ebrei residenti a Fondi si occupavano anche di oreficeria e forse di tipografia. Probabilmente avevano anche un banco di pegni. Tanta ricchezza materiale e spirituale avrà i suoi effetti nella raffinata, colta e fastosa corte della contessa Giulia Gonzaga - Colonna.
L’incursione del pirata “Barbarossa” (1534) causò la distruzione di case, monumenti ed archivi.
La città fu poi flagellata da peste ed epidemie varie, divenendo quasi inabitata.
Nei decenni successivi Fondi si ripopolò lentamente, ma gli ebrei non ritornarono più a ricostruire la loro potente e gloriosa comunità.
La tradizione popolare ha dato vita, nel tempo, a numerose storie di spiriti che vagano negli ambienti della “Casa degli Spiriti” (la Sinagoga), con scricchiolii di pavimenti, grida notturne, folate di vento nelle stanze, rumori continui.

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