Gastronomia

La cucina tipica fondana, deve la sua magnificenza, proprio come per il nome (poiché sita nella piana “fondo” racchiusa tra i Monti Aurunci e Ausoni) alla sua posizione, un tempo, confine tra il Regno di Napoli e lo Stato della Chiesa.

Proprio questa sua peculiarità storico, geografica le ha permesso di dare vita a un susseguirsi di prodotti e ricette, che per gli amanti della cucina popolare, rievocano sapori e tradizioni che risalgono alle origini millenarie della città stessa, addirittura antecedente alla fondazione di Roma.

E proprio l’essere espressione di due mondi e due culture si evince dalla commistione delle tradizioni culinarie della vicina Campania, grazie alla quale ha raggiunto un giusto equilibrio tra piatti di terra e piatti di mare.

Un patrimonio spesso dimenticato, ma che non cessa di essere il nucleo vivo e vitale della storia di tutti noi. È infatti nelle ricette della tradizione che si ritrovano i prodotti tipici, fedeli custodi di genuini sapori, di antiche tradizioni e della storia di questa terra, capaci di guidare alla riscoperta di tradizioni.

Per la loro preparazione, venivano utilizzati i prodotti che il territorio era in grado di offrire in abbondanza. Qui contrariamente alle grandi città, dove per una crisi profonda della memoria, sembra essersi arrestato il tempo e con esso i piatti che per lunghissimo tempo avevano costituito l’alimentazione base di gran parte della popolazione, scompaiono progressivamente dalla cucina quotidiana, fino a essere, nella maggior parte dei casi, relegati ad ambiti o ricorrenze particolari: cerimonie, festività religiose, feste patronali, eventi comunque legati alla tradizione, all’interno dei quali confluisce ancora questa cucina, a Fondi viene sentita come patrimonio di un passato ancora vivo, della quale si conserva non solo il ricordo ma che ha continuato a fare parte dell’alimentazione magari non quotidiana ma almeno del fine settimana.

I capisaldi di questa cucina sono i piatti, sia asciutti sia in brodo. Questi ultimi sono preparati con della pasta con verdure o legumi (ceci, patate, broccoli, fagioli) ove il condimento d'elezione è l'olio soprattutto di cultivar itrana. Tra i legumi sono i ceci e i fagioli a farla da padrona, anche sulla tavola dei ricchi, bagnati di olio e portati a tavola caldi in ciotoline di coccio.

Come la popolarissima pasta e fagioli rigorosamente con la cotenna, la mozzarella di bufala regina della tavola dei prodotti caseari, la salsiccia, fresca e secca, piccante e non aromatizzata con il finocchietto, il pesce calamita, che, tipico nelle acque salmastre del Lago di Fondi, viene apprezzato per la sua carne tenera e polposa, gli ortaggi (zucchina con il fiore, pomodori, peperoni, melanzane, broccoli, ecc.) apprezzati crudi in insalata, cotti come nel caso dei peperoni con il baccalà, o i broccoli con la salsiccia. Ma anche la frutta che proprio grazie all’arancia bionda fondana “cultivar autoctona” prende l’appellativo di “Piccola Conca D’Oro”. Prodotto di straordinaria succosità viene consumato prevalentemente condito con olio e sale o come spremuta.

Ma potremmo proseguire con i piatti tipici della cucina della ricorrenza Natalizia come la zuppa di zucca e fagioli con gli occhi, il baccalà con i peperoni secchi, l’anguilla marinata con alloro, la zavardella, i carciofi con la sciarpa, l’insalata di arance. Oppure con i dolci sempre natalizi come lo roccocò, i mostaccioli, la pasta di mandorle, i tozzetti alle mandorle, il panettone artigianale farcito con fichi secchi, le zeppole dolci con il miele caldo.